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IO SONO IL MIO LAVORO
STORIE DI UOMINI E DI VINI


di e con
PINO PETRUZZELLI

...Da piccoli di solito ti dicono che sei nato sotto un cavolo, mia madre invece mi partorì in vigna durante la vendemmia. La prima cosa che vidi venendo alla luce fu un grappolo d’uva. Gli studiosi lo chiamano imprinting, io invece lo chiamo destino…

IO SONO IL MIO LAVORO - STORIE DI UOMINI E DI VINI è un grande affresco della storia d’Italia, dagli anni 30 ad oggi, visto attraverso gli occhi di chi lavora la terra. Dionigi, il protagonista dello spettacolo, è chiamato a ritirare un premio per un suo vino. Nell’ora che lo separa della cerimonia ripercorre le tappe della sua vita in una sorta di “Posto delle fragole” bergmaniano. E’ il racconto di un piccolo produttore. Piccolo ma straordinario. Il racconto delle sue lotte per arrivare a produrre un vino da sogno. Utopico, forse. Un vino in cui passato e presente, tradizione e modernità si fondono dando vita a un vino da premiare. Un vino capace di racchiudere in sé memoria di piccola e grande Storia. Il vino di Dionigi racconta della civiltà che lo ha prodotto e per questo rimanda, attraverso profumi e sentori, alla sacralità del vino. Ovvero la natura unita al lavoro dell’uomo. La straordinaria epopea di Dionigi si muove tra la grandine di agosto e la siccità, tra una burocrazia asfissiante e declivi da dissodare, tra i richiami di un posto fisso in una qualche industria cittadina e muretti a secco da rimettere in piedi. In questo mare il nostro Dionigi sa bene che la sua sopravvivenza risiede nell’essere insieme contadino, imprenditore e anche un po’ artista. IO SONO IL MIO LAVORO - STORIE DI UOMI I E DI VINI diviene così un affresco sul valore etico del lavoro. Un’etica da tramandare alle future generazioni come la più preziosa delle eredità, perché il lavoro ben fatto, oggi come ieri e come domani è sempre frutto di un forte legame tra generazioni. “Per fare un buon vino ci vogliono almeno il cinquanta per cento di vigneti vecchi.” Conclude Dionigi con saggezza.

“Dionigi è un vignaiolo. Dionigi non separa il lavoro dalla vita. Per lui vigna e vite sono fuse insieme, in un rapporto d’amore. E l’amore non divide ma unisce. Ci sono lavori che non possono prescindere dall’amore, molto diversi da quelli dello sciame inquieto di consumatori che popola le nostre strade. Così, il vino di Dionigi, prima che di mandorla e liquirizia, sa di fatica, sudore, storia e voglia di resistere e di amare, malgrado tutto.”

Pino Petruzzelli

Mittelfest - Prima nazionale - 18 luglio 2011

…pensato con la consapevolezza dell’importanza del proprio lavoro,
è “Io sono il mio lavoro” che quello
straordinario attore-narratore che è Pino Petruzzelli
ha costruito facendone anche un affresco storico…

Maria Grazia Gregori (L’Unità)

…per lo spettacolo “Io sono il mio lavoro”
scatta un vero salto emotivo grazie alla poesia
con cui Pino Petruzzelli racconta del vignaiolo Dionigi.
Un’epopea minimale attraverso il nostro oggi e l’immediato ieri,
che riesce a renderlo vittorioso contro ogni avversità

Gianfranco Capitta (Il Manifesto)

…è abilissimo Petruzzelli nella narrazione,
tanto da fornirti le immagini che mancano.
Onorando il trionfo della parola,
il signor Pino usa una sedia e dei fasci di luce. Basta.

Gian Paolo Polesini (Il Messaggero Veneto)

Orgoglio toccante nel monologo del
sempre bravo Pino Petruzzelli.
In scena quasi un barbuto e autorevole profeta.

Angela Felice (Il Gazzettino del Friuli)

lo spettacolo nasce da due anni di interviste ai vignaioli italiani ed è preceduto da una degustazione di vini del territorio che ospita lo spettacolo

TG3 (min. 12.50)
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-255bb969-f2c6-490d-9278-6b9a43d9fc20-tgr.html#p=0