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XXXVIII FESTIVAL TEATRALE di BORGIO VEREZZI ZINGARI: L'OLOCAUSTO DIMENTICATO luci Alessandro Sussi Più di 500.000 zingari sono stati uccisi nei campi di sterminio nazisti. "Un'orazione civile di un grande attore: Pino Petruzzelli." ( TG5 ) "... se è atroce quello che è accaduto, ancora più atroce sarebbe dimenticare: bisogna rammentare e far conoscere che nei lager accanto ai triangoli gialli di sei milioni di ebrei c'erano quelli rosa degli omosessuali, quelli rossi degli oppositori politici e quelli neri degli 'arianissimi' zingari che hanno pagato con più di mezzo milione di vittime il loro essere zingari.
Pino Petruzzelli dà vita a un canto civile e disperato contro una delle più orribili malattie dell'anima: il razzismo." ( Magda Poli - Il Corriere della sera ) "E' una storia meno nota del genocidio ebraico, per il carattere orale della cultura zingara e per la collocazione sociale molto subalterna; ma le tappe e i protagonisti sono più o meno gli stessi e l'ordine di grandezza della strage è sempre imponente, circa 500.000 vittime. Lo racconta lo spettacolo di Pino Petruzzelli interpretato dall'autore stesso. In questa sorta di orazione civile non vi sono scene né personaggi di finzione: Pino Petruzzelli ricostruisce davanti ad un leggio le vicissitudini dei Rom, dalla progressiva emarginazione medievale agli orribili esperimenti 'medici' subiti nei lager nazisti, alla beffa dei mancati risarcimenti dopo la guerra.
Si esce scossi, desolati, indignati. Ma, forse, con meno pregiudizi" ( Ugo Volli - La Repubblica ) "Una sola apertura all'ironia, nell'interrogativo sul perché di torture, cavie umane, camere a gas riservate ai Rom, di cui mai si riferisce né si chiede ragione alla giustizia umana: che il revisionismo storico - chiede con garbo Petruzzelli a metà spettacolo - consista proprio nel voler completare la documentazione e la presa di coscienza dell'Olocausto aggiungendo quel che da mezzo secolo si tace? Per il resto la chiave di lettura, interpretazione e regia, rifugge dall'effettismo; tende soltanto, con partecipe, stupefatto e teso narrare, a rappezzare, almeno con un ricordo teatrale, lo squilibrio e l'oblio di un genocidio."
( Margherita Rubino - La Repubblica ) "... Zingari: l'olocausto dimenticato è uno spettacolo asciutto, rigoroso, solo parole... eppure coinvolgente, di intensa drammaticità. Un sasso nello stagno della nostra apatia esistenziale."
( Pier Antonio Zannoni - RAI 3 e RAI 2 ) “Pino Petruzzelli ha scritto ‘Zingari: l’olocausto dimenticato’, un esempio alto di teatro civile.”
( Giuliana Manganelli – il Secolo XIX ) “Non capita tutti i giorni di vedere decine di Rom e Sinti spettatori a teatro, certo non è mai accaduto a Genova e tanto meno in un contesto prestigioso come quello del Duse.”
( Massimo Calandri – La Repubblica )
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