LA VIA DEGLI ALBERI

uno spettacolo di e con PINO PETRUZZELLI

 

“Tra le fronde degli alberi stormisce il mondo, le loro radici affondano nell’infinito, 

tuttavia non si perdono in esso, ma perseguono con tutta la loro forza vitale 

un unico scopo: realizzare la legge che è insita in loro, 

portare alla perfezione la propria forma, rappresentare se stessi… 

Chi sa parlare con loro, chi li sa ascoltare, conosce la verità. Essi non predicano dottrine e precetti, predicano, incuranti del singolo, la legge primigenia della vita… 

Chi ha imparato ad ascoltare gli alberi, non desidera più essere un albero. 

Non desidera essere altro che quello che è… questa è la felicità.”

Così scriveva il Premio Nobel Hermann Hesse.

 

Pino Petruzzelli ha letto queste parole ed è partito per un viaggio

attraverso quella che Stefano Mancuso chiama “La Nazione delle Piante”.

“Ho viaggiato dal Nord al Sud d’Italia ascoltando la voce degli alberi incontrati sulla via. 

Mi sussurravano di loro, di me e di una trama che andava ritessuta.”

Pino Petruzzelli

 

 

“Non esiste un limite alla bravura di un artista come Pino Petruzzelli, creatore di una forma di teatro riconoscibile ma mai simile a se stessa, dove il cammino intrapreso tra attore e pubblico diventa una serena via di piacevolezza. Pino Petruzzelli ci regala nuovamente una perla di teatro dal titolo La via degli alberi. Quella raccontata è una filosofia di vita dove esiste un dialogo tra uomo e Natura, raccontato come una delle chiavi possibili della felicità.”

Sipario - Gabriele Benelli

 

“Ne nasce un racconto denso e che, alternando tratti vorticosi a momenti contemplativi, dona profondi momenti di riflessione. In un’ora, si è partecipi di un viaggio inaspettato, originale e toccante per la sua attualità vibrante.”

Quarta Parete - Gustavo Dabove

 

FRAMMENTO D’INTERVISTA AL LIMONE 

...mi avvicinai a un portone. Stranamente era malchiuso. "Permesso, c'è qualcuno?"

La mancanza di risposte mi autorizzò a entrare. Quattro loggiati affrescati cingevano una corte.

Al centro solo un pozzo di pietra e un albero. Un limone.

"Che sta a fare lì in piedi? Si accomodi."

Mi voltai di scatto convinto che a parlarmi fosse un frate.

"Sono entrato perché il portone non era chiuso..."

"Che ti giri con la testa! Davanti devi stare con lo sguardo."

Mi voltai ancora, era il limone a parlarmi.

"Ah, è lei che mi ha detto di sedermi?"

"E chi altri. Stiamo solo io e lei."

"Pensavo fosse un frate."

"Ma che frate e frate! A quest'ora quelli stanno tutti a pregare.

Dica, piuttosto, in che posso esserle utile?"

"Non vorrei disturbare ma, vista la sua gentilezza, mi piacerebbe farle una intervista?"

"Sissignore. Si metta comodo."

"Bene, allora accendo il registratore e mi siedo dal pozzo..."

"Si, ma faccia attenzione, che se ci finisce dentro, qua, nessuno dei presenti la può aiutare."

"Le chiedo subito se ha sempre abitato qui in Liguria?"

"Si, sono un limone ligure, ma nato da padre e madre napoletani."

"Mi racconta la sua storia?" 

"Ha tempo…?"